La riflessione intorno alla
questione dell’identità, della riconoscibilità e dell’appartenenza è alla base
di un gioco socio/culturale dal titolo ‘Se
lo riconosci gli Appartieni’ e che ha visto protagonista l’Abruzzo.
Per
diverse settimane una sola immagine con un grande punto interrogativo rosso
piazzato nel centro dell’inquadratura che alludeva ad un territorio in 3d, bianco
e con i dati geografici volutamente azzerati, ha movimentato le pagine di
Facebook fino a diventare una icona ‘virale’.
In molti si sono chiesti cosa
fosse quell’immagine a grado zero,
senza didascalie, senza riferimenti, che rimbalzava di pagina in pagina, di
bacheca in bacheca con commenti del tipo: “Un territorio inesplorato? Montagne
di meringhe? Elettrocardiogrammi tridimensionali? Iceberg al limone? Paesaggi
della mente?”
Gli ignari partecipanti al gioco erano tutti alla ricerca di una
ricollocazione fisica o emotiva rispetto all’oggetto sconosciuto, ma di una
cosa erano tutti certi e consapevoli… si trattava di CERAMICA!
Ad un certo punto il gioco ha
rivelato quello che non era un semplice oggetto, ma un’opera d’Arte: l’Abruzzo
in scala 1:315.000 in ceramica bianca invetriata. Un Abruzzo primordiale,
originario, senza abitanti e dati geografici. 50 centimetri per 50 centrimetri
di PURO ABRUZZO come nessuno l’aveva
mai visto!
Da una parte il gioco sull’Abruzzo
come Icona, dall’altro l’Abruzzo come opera d’Arte che attraverso questo
plastico è stato protagonista di un ‘attacco creativo’ in piena regola che ha
coinvolto la collettività in una ‘risposta creativa’ terminata con l’iscrizione
dell’opera al PREMIO TERNA 04, uno dei più importanti riconoscimenti
italiani per l'arte contemporanea e quest'anno intitolato "Dentro e Fuori
luogo. Senza Rete. Il Territorio per l'Arte".
L'Abruzzo 1:315.000 (è il titolo dell'opera) vestito in ceramica perdipiù (materia
sofferente in Abruzzo), aspetta solo di essere votato con voto popolare fino al 17 ottobre ore 18.00 sul sito web del Premio nella sezione Megawatt.
E’ un voto in nome dell’arte, per
l’Abruzzo, per la Ceramica e per Elisabetta Di Bucchianico e Dario Oggiano (in
arte ARAGO DESIGN)
che lo hanno realizzato.
E così in un foglio di ceramica
bianca, sagomato con le tecnologie più moderne sulla morfologia del territorio,
si condensa il racconto primordiale delle origini di un popolo della sua
identità collettiva e del suo sviluppo fino ad oggi.
(Jasmine Pignatelli)