lunedì 29 agosto 2011

La Ceramica e la Biennale dei Padiglioni Regionali

Simone Negri

Esiste una biennale parallela che ha sorpreso tutti. Una Biennale che contro tutte le aspettative ha di fatto annientato quell’onda polemica (compresa la mia diffidenza iniziale) che aveva gridato allo scandalo per la decisione di Sgarbi di creare dei Padiglioni Regionali invitando artisti a go-go in una totale confusione di nomi, date, location, mezzi, ecc. E voglio anche sorvolare sulle questioni tecniche, di allestimento, di organizzazione ecc. E’ chiaro che una Biennale non può essere gestita così, non può essere svilita in quel modo solo per far numero (ad oggi mancano i cataloghi, le cartelle stampa, ridicole le suddivisioni per generi, le didascalie sulle opere sono insufficienti, mancano le date di nascita degli artisiti… fondamentali se si vuol fare una ricognizione nell’arte italiana).

Rita Miranda
Ma non importa, si farà meglio la prossima volta: sì, perché a questo punto spero in una prossima volta. Negli spostamenti estivi, nelle vacanze di tutti, nei viaggi in lungo e largo per l’Italia è stato divertente attivare i tomtom, cercare sui nostri IPhone le mappe e rincorrere gli orari di chiusura di queste mostre sparse per il territorio… entrata libera per giunta!!!

Silvia Calcagno
Bene. Finalmente una possibilità per tanti artisti, giovani e non, di mestiere o ancora alle prime armi, di essere invitati a sorpresa, di mettersi alla prova in una mostra collettiva (le più formative a mio parere) e di aver trovato una porta aperta nell’ostile e difficoltoso ‘sistema’ dell’arte e delle gallerie.

Antonella Cimatti
Ma ancor più (ed è per questo che pubblico questo articoletto) sono felicemente sorpresa perché è stata data una possibilità espositiva anche ai ceramisti. La ceramica dei ‘ceramisti’ ha trovato finalmente spazio in un circuito che vedeva la ceramica dei 'ceramisti' un’espressione più legata all’artigianato che alle arti visive (senza nulla togliere all’artigianato): figlia e non sorella dell’arte! E qui abbiamo finalmente smentito i luoghi comuni, qui la ceramica ha dato il meglio di sé. Pubblico le immagini di Rita Miranda (Umbria), concentrata, elegante, leggera: “Oggetti che vogliono esprimere armonia, equilibrio, proporzione”. Pubblico l’opera di Simone Negri (Lombardia) ‘Indimenticabile Fuoco’: una corteccia dalla forza cruda che avvolge un’anima poetica e  primitiva.
Silvia Calcagno, per la Liguria, presenta un'opera 'Portraits' composta da 360 moduli di grès dove visione e materia si incontrano: è il racconto di un corpo radiografato e infine messo a nudo e contaminato da un video intrappolato tra quelle 360 'caselle'.

Annalisa Guerri
A Roma è esposta 'Drunken Forest' di Annalisa Guerri dove leggerezza e fragilità contrastano con l’inesorabile divenire della vita e delle cose. E poi maestra tra i maestri Antonella Cimatti (Em-Romagna). I nomi non sono pochi e concludo questa pagina con una lista (stilata con l'aiuto di amici) di artisti-ceramisti che hanno partecipato a questa Biennale dei Padiglioni Regionali:  Pino Castagna (Veneto), Alessio Tasca (Veneto), Marino Ficola (Umbria), Rita Miranda (Umbria), Antonella Ciamatti (Em-Romagna), Mirco Denicolò (Em-Romagna), Alessandro Neretti|Nero (Em-Romagna), Ivo Sassi (Em-Romagna), Aldo Rontini (Em-Romagna), Andrea Salvatori (Em- Romagna), Annalisa Guerri (Lazio), Silvia Calcagno (Liguria), Carlos Carlè (Liguria), Adriano Leverone (Liguria), Simone Negri (Lombardia), Gabriella Sacchi (Lombardia), Caterina Lai (Sardegna), Lisa Nocentini (Toscana), Giancarlo Sciannella (Abruzzo), Roberto Montemurro (Puglia) e Tarshito (Puglia).
(Jasmine Pignatelli)